lunedì 26 gennaio 2009
"Di inviti e martellate" ovvero "Incomprensioni"
Piccolo Furfante, negli ultimi mesi, ha arricchito notevolmente il suo vocabolario: ormai dice tutto (purtroppo senza interruzione)ed in modo quasi corretto (tranne qualche rara eccezione).
Va da sé che la Mamma non deve più fare pazzeschi giochi enigmistici per comprendere il suo adorato chiacchierone, ma a volte qualche incomprensione capita ancora...
Piccolo Furfante, porgendo alla Mamma un cilindretto di plastica fosforescente (che nella realtà è un giochino per il bagnetto):"Maaaaammmmaaa, queto è tuo invito... e queto è mio!!"
La Mamma, esulta (Piccolo Furfante non vuole, per una volta, giocare al deragliamento del trenino o allo scontro frontale tra 2 camion!!)e parte in quarta: "SI! Dai! Giochiamo alla festa: sul mio invito c'è scritto che sono invitata ad un compleanno. E sul tuo?"
Piccolo Furfante fa una faccia sbalordita: "NOOOO! Queto tuo invito, queto è mio!"
La Mamma non capisce e, nel dubbio, ripete: "OK... sul mio invito, che mi ha appena portato il postino, c'è scritto che tata Laura mi ha invitata al suo compleanno. E sul tuo cosa c'è scritto?"
Piccolo Furfante è contrariato: "No!No! No! Postino NO! NOOO Compleanno! Queto tuo invito e queto mio!"
La Mamma non capisce molto di tutta la faccenda, ma coglie al volo che le cose si stanno mettendo male: "Va bene!Allora cosa dobbiamo fare con questi inviti?"
Piccolo Furfante,brandendo un martello giocattolo della Chicco: "Mattellali! Ecco così e così!"
La Mamma assiste sconvolta alle martellate e, brancolando sempre più nella nebbia, cerca di dare un senso al comportamento di suo figlio: "Ma tesoro, perchè prendi a martellate gli inviti? Così non possiamo più andare alla festa!"
Piccolo Furfante, sicuro di sè: "Così si fa!"
La Mamma ora ha una visione: Piccolo Furfante che si aggira alla festa di compleanno di un suo amichetto brandendo un martello giocattolo. E così.. "Amore, non si picchia mai niente e nessuno. Nemmeno gli inviti! Cosa ti hanno fatto, poi?"
Piccolo Furfante non troppo convinto: "Ma meccanico fa così!"
La Mamma fa mente locale: dove PF può aver visto un meccanico prendere a martellate dei fogli di carta? Ma un dubbio comincia a prendere corpo... "Tesoro... cosa hai detto che sono questi?" Indicando i cilindretti di plastica.
Piccolo Furfante: "Queto tuo INVITO e queto mio! Sono due VITI e maccanico maltella le VITI!"
Ok:sulla pronuncia ci siamo quasi, ma di sicuro dobbiamo migliorare la grammatica!!
lunedì 19 gennaio 2009
“L’arca di Noè” ovvero “Piccolo Furfante e l’ottimizzazione delle risorse”
A Piccolo Furfante piacciono i giochi catastrofici con una predilezione per deragliamenti di treni, collisioni tra tir, incidenti d’auto (con un minimo di 10 macchinine coinvolte) e disastri naturali vari (tra cui spiccano inondazioni, cataclismi, valanghe e tempeste di neve, eruzioni vulcaniche). Naturalmente Piccolo Furfante veste sempre i panni dell’eroe di turno (pompiere, capotreno, scienziato, supereroe…) che salva i buoni e ripristina l’ordine.
La Mamma si adegua e, inevitabilmente, è diventata un’esperta nel riprodurre rumori di lamiere che si deformano, boati, tuoni e suoni di varia origine. (Le viene particolarmente bene il deragliamento dei treni)
Va da sé che a Piccolo Furfante piace giocare all’Arca di Noè: più catastrofe di così!!
Ma ieri ci è stata una variazione al solito copione (PFNoè che arriva e salva tutti gli animali mettendoli sull’Arca)…
La Mamma: “PRRRRRUUUUMMMM! BADABOOOOM! SCROSSSH!” (sono i tuoni e il rumore dell’acqua che cade. No Comment, please!)
Piccolo Furfante: “Nizia Diluvio….Attttenzione!! ‘Nizia Diluvio!”
La Mamma rincara la dose: “PRRRRRUUUUMMMM! BADABOOOOM! SCROSSSHHHHH!”
Piccolo Furfante Noè, spingendo gli animaletti verso il porto di Lego dov’è ancorata la nave: “Venite tutti sull’accca (Arca)… Venite tutti!”
La Mamma che ormai si crede una nube e che sente il bisogno di una seduta da un bravo psichiatra: “PRRRRRUUUUMMMM! BADABOOOOM! SCROSSSH!”
Piccolo Furfante ha stipato tutti gli animali sulla banchina del porto, ma improvvisamente guarda perplesso l’Arca: “No, no, no… ‘osì no va bene!! Femmmi tuttiii!”
La Mamma tace (una volta tanto) perché non capisce il problema.
Piccolo Furfante corre in camera sua e torna con l’elicottero Lego, ci carica sopra tutti gli animali e svolazza allegro nella stanza: “Tutti sallllviiii!”.
La Mamma è perplessa, ma soprattutto ama la coerenza (anche storica): “Amore, ma l’Arca di Noè? Noè non aveva mica l’elicottero… ai suoi tempi non esistevano… e poi ha costruito questa bella arca proprio per gli animali (Mamma carogna che gioca sui sensi di colpa!!)”
Piccolo Furfante, convinto della scelta fatta: “Ma così è più meglio! Gli animali stanno più lagghi (larghi) su elitotteto… e si fa prima a salvare tutti!”
La Mamma rimane sbalordita: suo figlio di 2 anni e mezzo ha colto in pieno il concetto di ottimizzazione delle risorse!
mercoledì 14 gennaio 2009
"L'importanza di un piano B" ovvero "La Mamma e la scuola materna"
La Mamma ha lavorato per anni nel mondo “scuola” e sa bene come funzionano le cose. Previdente come è, decide quindi di mettere le mani avanti e di iniziare a settembre a fare un giro per le scuole materne che potrebbero interessarla, per non trovarsi poi nei guai al momento dell’iscrizione.
Dopo averne contattate un po’, rimane favorevolmente colpita da una (tra l’altro sotto casa) e così ad ottobre decide di rompere gli indugi e farsi avanti…
Ecco la trascrizione fedele della telefonata avvenuta ad OTTOBRE 2008 (lo so, lo so non sarebbe legale, però…)
Responsabile:”Pronto”
La Mamma: “Buongiorno, parlo con la Responsabile della Scuola “Da noi entrano bambini ed escono uomini”?”
Responsabile:”Si! Con chi parlo?
La Mamma, un po’ tesa:”Buongiorno, mi chiamo PM la chiamavo perché vorrei iscrivere mio figlio, che compirà 3 anni il prossimo giugno, alla vostra (rinomata, costosa, privata) scuola.”
Responsabile, con tono amichevole:”Buongiorno SSSignora, CERTOOO… non ci sono problemi. Come si chiama il bambino!”
La Mamma, un po’ più rilassata e pronta a giocare la sua carta: “Piccolo Furfante. Tra l’altro, sa, siamo residenti, abitiamo proprio sulla vostra via!”
Responsabile: “Perfetto! In effetti vedo il suo bimbo sull’elenco datoci dal comune!”
La Mamma, ora tenta il tutto per tutto: “Ma ci sono problemi di lista d’attesa?”
Responsabile, con tono scandalizzato:”ASSOLUTAMENTE NO! E poi noi DOBBIAMO garantire un posto a tutti residenti! Quindi non abbiamo problemi di lista d’attesa.”
La Mamma,sollevata:”Bene bene…quindi come devo fare per l’iscrizione?”
Responsabile:”Guardi prendo nota e per fine dicembre le mando una lettera per spiegarle come fare per l’iscrizione e per venire all’open day che si terrà ai primi di gennaio”
La Mamma, galvanizzata dall’open day, esulta: “Perfetto, aspetto allora con ansia la vostra lettera. Arrivederci e grazie!”
Responsabile, giuliva: “Grazie a lei e a prestissimo”
Alla Mamma però a fine dicembre non arriva nessuna lettera e così, dopo la Befana, richiama la Scuola.
Ecco la trascrizione della telefonata avvenuta a GENNAIO 2009
Responsabile:”Pronto”
La Mamma: “Buongiorno, parlo con la Responsabile della Scuola “Da noi entrano bambini ed escono uomini”?”
Responsabile:”Si! Con chi parlo?
La Mamma: “Sono PM avevo chiamato ad ottobre per l’iscrizione di mio figlio Piccolo Furfante. Aspettavo una vostra lettera, ma non ho ancora ricevuto…”
Responsabile, un po’ imbarazzata: “Ah si… la lettera. Sa, dobbiamo ancora spedirla! Arriverà a giorni…”
La Mamma, ora preoccupata: “Ma per l’iscrizione, come devo comportarmi?”
Responsabile, secca: “Quando riceverà la lettera lo saprà!”
La Mamma: “Ma ci sono forse dei problemi…
Responsabile: “Sa… la lista d’attesa… ci sono tanti bambini…”
La Mamma: “Mi scusi, ma ad ottobre mi aveva detto che non c’erano problemi di lista d’attesa…”
Responsabile, sulle spine. “Sa… i bambini residenti sono tanti… l’elenco del comune… la struttura privata… Comunque non si preoccupi che poi riusciamo a farli entrare tutti. Poi qualcuno si ritira sempre...”
La Mamma: “Ma quali criteri di selezione usate?”
Responsabile: “Non abbiamo ancora deciso… Di certo però non teniamo conto della data di consegna dell’iscrizione… Comunque dopo che ci avrà fatto avere la richiesta le facciamo sapere qualcosa!”
La Mamma, sconsolata: “Meno male… Aspetto allora la vostra lettera…”
Dopo tutto ciò la Mamma è giunta ad alcune conclusioni:
1)La Mamma deve essersi persa qualche passaggio importante…
2)Le cose cambiano!
3)E’ inutile preoccuparsi prima del tempo, tanto poi le cose cambiano e ci sarà sempre occasione per preoccuparsi al momento giusto
4)La Responsabile è una grande…
5)Prima che arrivi la fatidica lettera, deve contattare tutte le scuole che aveva visitato a settembre e trovare “un piano B”
6)Nella vita è importante avere “un piano B”
7)La Mamma ora ha bisogno di MMMOOOOLTTTAAA fortuna
venerdì 9 gennaio 2009
"LOST" ovvero "Il ritorno a casa della famiglia P."
Eccoci di nuovo a casa! Le vacanza sono state bellissime e rientrare sotto 40 cm di neve è stato emozionante, sotto vari aspetti:
1)dal punto di vista paesaggistico: vedere dall'aereo Milano tutta innevata mi ha tolto il fiato (come penso anche ai centinaia di automobilisti fermi per ore!ARGH!)
2)da un punto di vista romantico: adoro il tepore di casa quando fuori nevica, i rumori ovattati e la magia dei fiocchi bianchi che scendono lenti e coprono ogni cosa (compresa la mia piccola auto parcheggiata in cortile!!)
3)da un punto di vista pratico: so cosa far fare a Piccolo Furfante durante i lunghi pomeriggi a venire (spalare tonnellate di neve con la scusa di fare "il pupazzo più grande del mondo"!)
4)da un punto di vista spirituale: dopo aver aspattato per 7 lunghe ore che il nostro aereo partisse dall'aerporto di Cagliari, il mio karma ha raggiunto livelli stellari e d'ora in poi non dovrò più preccuparmi di reincarnazioni e cose simili!
Come potete immaginare, il nostro viaggio di ritorno è stata una vera e propria avventura e, se devo essere sincera,ad un certo punto mi sembrava proprio di essere finita in LOST: un gruppo di passeggeri dimenticati da tutti su un isola (non proprio) deserta, il cui unico modo per sopravvivere è quello di aiutarsi vicendevolmente. L'idea di smantallare l'aereo per costruire un rifugio per la notte è venuto a parecchi (me compresa), ma i dipendenti dell'aeroporto ci hanno dissuasi.
A parte gli scherzi, tra i pochi sopravvissuti del nostro volo (molti hanno desistito e, esasperati, hanno preferito farsi spostare il volo al lunedì successivo!!)si è instaurato un bel cameratismo. Chi distribuiva brioches e caramelle, chi offriva bevande e giornali, chi organizzava giochi e vigilava sui bambini, chi ha improvvisato un angolo cinema (NOI!) mettendo a disposizione il computer portatile e il DVD di Ratatouille (E' stato un successone di pubblico)...
Malgrado ci fosse tensione e non sia stato affatto piacevole starsene 6 ore fermi in sala d'attesa, ci sono stati anche dei momenti divertenti come quando, cercando di bloccare Piccolo Furfante che saltava come un invasato da una sedia all'altra della sala...
La Mamma ha cominciato ad urlare con tutto il fiato che aveva in corpo: "PIIIICCCOLO FURFANTE... Fermati!!"
Piccolo Furfante: "NO! NO e POI NOOOO!"
La Mamma, cercando di recuperare un minimo di self control: "Smettila di saltare che poi voli!"
Passeggero, ormai rassegnato al suo destino: "Signora stia tranquilla che qui solo una cosa è certa: non VOLA nessuno!!"
ARGH! Triste verità!!
mercoledì 7 gennaio 2009
HappyFania!
giovedì 1 gennaio 2009
Iscriviti a:
Post (Atom)