martedì 28 ottobre 2008
"C'era una volta..." ovvero "Come ti boicotto un racconto"
Luogo: Stanza del Piccolo Furfante Alex, luci soffuse, tepore diffuso
Ore: pre-nanna serale (21.30 circa)
Protagonisti: Papà Ema, Piccolo Furfante e Cappuccetto Rosso
Voce narrante: la mamma, che ascoltava con l’interfono tutta la vicenda
Premessa: Papà Ema coglie l’occasione (finalmente una sera che è a casa ad un orario umano!), di mettere lui a nanna Piccolo Furfante, raccontandogli una delle sue storie preferite (Cappuccetto Rosso, appunto)
Piccolo Furfante è già lavato e “pigiamato” (infilato a forza nel suo pigiama), sdraiato nel suo lettino ed in attesa del racconto.
Papà Ema attacca con l’intro: “C’era una volta una bambina di nome…”
Piccolo Furfante: “Ciccio!” (N.B. Ciccio è il nomignolo che affibiamo a Piccolo Furfante quando fa qualche monellata)
Papà Ema: “No…Capuccetto Rosso”
Piccolo Furfante:“No, no! Ciccio”
Papà Ema: “ Va bene: Ciccio Capuccetto Rosso!”
Papà Ema continua per niente scoraggiato: “Un giorno la mamma di Ciccio Capuccetto Rosso le chiede di andare dalla nonna che è tanto malata e che non può andare…”
Piccolo Furfante: “…sull’aereo” (la nonna di Piccolo Furfante è appena stata in vacanza!)
Papà Ema: “No: non può andare… a trovarle perché malata!”
Piccolo Furfante, per nulla convinto: “Aaaaahhh”
Papà Ema: “La mamma di Ciccio Capuccetto Rosso prepara un cestino da portare alla nonna pieno di…”
Piccolo Furfante: “Niente!”
Papà Ema: “No! Di cose buone da mangiare!”
Piccolo Furfante tutto arrabbiato: No! Niente, niente, niente!”
Papà Ema, per non far scatenare crisi isteriche, accondiscende: “Ok… era un cestino vuoto, senza niente dentro!”
Piccolo Furfante tutto soddisfatto: “si… niente niente niente ‘entro!”
Papà Ema continua il racconto: “La mamma raccomanda a Ciccio Capuccetto Rosso di non andare nel bosco, ma di seguire il sentiero…”
Piccolo Furfante: “bosco si si … sentiero No! Bosco, bosco..”
Papà Ema, preoccupato per l’evolversi della storia: “Si Ciccio Capuccetto Rosso poi va nel bosco, ma la mamma non vuole perché è pericoloso, c’è il lupo cattivo!”
Urlo straziante di Piccolo Furfante: “Noooooo!! Lupo buono buono!! No brutto !”
Papà Ema, ormai contrariato: “Il lupo è cattivo, infatti poi si mangia sua nonna!”
Piccolo Furfante preoccupatissimo: “No lupo non mangia MIA nonna!!!”
Papà Ema: “Il lupo non mangia TUA nonna, ma la SUA!”
Piccolo Furfante in lacrime:” No, MIA nonna no!! MIA nonna no!!”
Papà Ema esasperato: “ Va bene, ho capito: ti racconto la storia del pesciolino Nemo stasera.”
FINE... mentre la mamma se la ride!
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5 commenti:
C'é voluto un po' per fare il conto..ero troppo curiosa di sapere a che temperatura era arrivato il piccolo! Complimenti, bellissimo inizio questo blog, e che bello lo sfondo del titolo...
A presto!
Laura
Ciao Laura
che piacere sentirti.Un salutone ai tuoi due piccolini (che piccoli ormai non sono più) e a Claudio. a prestissimo
devo aggiungere che ieri sera papà Claudio ha letto dal blog questa storia ai "piccoli" con grandi risate da parte di tutti. Il grande, (che poi se l'é riletta piu' volte da solo per apprezzare tutti i particolari) ha posto molto seriamente la seguente domanda: "ma perchè lo chiamano Piccolo Furfante?" (beata innocenza....! come se non vedesse le peripezie dei suoi genitori con la "Piccola Comandante in Capo" che si ritrova come sorella....) A parte gli scherzi, viva i tuoi aneddoti e viva le risate!
(se troviamo ancora post nelle prossime sere, stai certa che la lettura del tuo blog verrà inserita nell'elenco dei riti serali, immagino dopo denti-pigiama-Melevisione e prima di libro-preghiere-acqua-capricci finali-nanna). Ciao! Laura
Grazie Laura & C.
mi fa piacere sapere che non sono l'unica ad avere a che fare con dei "Piccoli Furfanti"...
Le storie proseguiranno, tranquilli: qui c'è materiale per secoli!!!
Baci Baci
Paola
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