sabato 20 dicembre 2008
“CACCIO VIIIIA TUTTTI!!!” ovvero “Un venerdì mattina in casa P.”
La Mamma ha un risveglio lento. Lei è geneticamente così: fino alle 9.00 vive in uno stato di semi-incoscienza. Sembra sveglia, ma in realtà non lo è.
Quando aveva orari lavorativi rigidi, i colleghi sapevano che fino a quell’ora era inutile avvicinarla perché tanto non avrebbe proferito parola o, nei casi migliori, avrebbe dato una risposta random alle loro domande (erano comuni i discorsi surreali del tipo“Ciao Mamma, lo sai che oggi arriva il SuperMegaRevisoreResponsabile?” “No grazie, oggi il cappuccino lo prendo senza zucchero!”).
Con la flessibilità ed il precariato la Mamma ha pensato bene di organizzare la sua giornata a partire dalle 9.30 per la gioia di parenti, amici e colleghi.
La Mamma però non aveva tenuto conto di una cosa: Piccolo Furfante!!
LUI, come Papà Ema, ha un risveglio veloce (è attivo in meno di 10 nanosecondi da quando ha aperto gli occhi) e, sfruttando il fatto che la Mamma reagisce alla velocità di un bradipo, combina più marachelle in quell’ora (tra l’alzata dal letto e l’ingresso a scuolina) che in tutta la giornata.
La Mamma però barcolla, ma non molla: cerca, cioè, di tenere sotto controllo la situazione grazie ad una dose massiccia di caffeina ed un certo selfcontrol (come quando 2 giorni fa gridava “Alllloooorraaaa… la fiiiiniamoooo di lanciare i biscotti dal pianerottolo!”)
Così ieri mattina la Mamma era del tutto incredula quando ha sorpreso Piccolo Furfante intento (invece che a devastare macchinine lego o l'albero di natale) a riordinare, dentro il suo lettino, peluche, libri e giocattoli vari. La Mamma ha deciso di festeggiare l’inaspettata tranquillità del figlioletto con un’altra tazza di caffè e una bella dose di fondotinta da spalmarsi in faccia. Ma proprio mentre aveva le mani inzuppate di crema colorata, ecco riecheggiare …
Piccolo Furfante “VVVVVIIIIIAAA…. FUUUORI DI QUIIIII!!”
La Mamma dal bagno: “Piccolo Furfante, amore dolce della Mamma, non urlare! Che succede??”
Piccolo Furfante: “VVVVVIIIIAAAA!!”
La Mamma decide di rimanere inchiodata allo specchio perché non sente nessun altro rumore oltre le urla disumane del figlio: “Ma che succede, amore?”
Piccolo Furfante con un tono di voce sempre più alto: “FUORIIII DI QUI!” Questa volta l’urlo è accompagnato da un tonfo.
La Mamma ora incomincia ad essere nervosa e a spalmarsi a casaccio il fondotinta: “PF che stai combinando??”
Piccolo Furfante “Via, Via e poi via!”
I tonfi ora sono molteplici.
Alla Mamma, che si precipita in camera con le mani sporche di crema e la faccia colorata a metà, si presenta una scena raccapricciante: tutti i giocattoli, che erano stati messi nel lettino, erano sparsi per terra e Piccolo Furfante, in piedi su detto letto con in mano un povero orsetto di peluche, intonava il suo grido di battaglia: “VIIIIIA… FFUUOOORIII DI QUI!”
La Mamma, atterrita, con un briciolo di lucidità domanda: “Ma cosa stai facendo? Cosa c’è che non va?”
Piccolo Furfante: “ CACCIO VIA TUTTI! Via, tutti via!”
La Mamma sempre più esterrefatta: “Ma perché li vuoi cacciare via? Che ti hanno fatto?”
Piccolo Furfante guardando incredulo la Mamma: “Io CACCIO VIA tutti, perché IO sono un CACCIATORE!!”
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