martedì 30 dicembre 2008

"Emeeegenza fuoco!" ovvero "La vendetta di Babbo Natale"


La famiglia P. al completo (Mamma, Papa' Ema, Piccolo Furfante, la valigia di Saetta e l'elefantino Babar) e' partita per le vacanza natalizie insieme a La famiglia P. al quadrato (zio Sgio' e zia 'Aua). Destinazione: MARE.
La scelta del mare e' stata ampiamente caldeggiata dalla Mamma che voleva godersi un po' di tepore, lasciando neve e freddo alle spalle. MAI dire MAI, pero'! E sopratutto: non dire gatto se non l'hai nel sacco!!!
Giunti nella casetta marittima (dotata di ogni confort)ecco la tremenda scoperta: Babbo Natale oltre a lasciare doni e vettovaglie, ha pensato bene di sabotare la pompa di calore e finirsi tutta la legna destinata al camino.
Tremendo vecchietto 'sto Babbo Natale: sara' stata una vendetta per il fatto che Piccolo Furfante aveva mangiato tutti i biscotti a lui destinati?
Ad ogni modo le famiglie P. e P. al quadrato si sono ritrovate al freddo e al gelo in mezzo al nulla. Stoicamente gli uomini di famiglia (l'elefantino Babar e Piccolo Furfante) sono andati a recuperare legna e l'operazione "Riscaldiamo la grotta" ha potuto iniziare. Ma il tremendo vecchietto (Babbo Natale) ha pensato bene di intoppare anche la cappa del camino facendo andare in fumo (letteralmente) le speranze della Mamma di avere un po' di calore. La casa si e' riempita ben presto di un denso fumo biancastro e le famiglie P. e P. al quadrato si sono ritrovate sedute in strada in attesa di un aiuto esterno (parenti pronti a tirarli fuori dai guai nonche' a prenderli in giro a vita!) e rintronati dalle urla di Piccolo Furfante che saltellava gridando "Emeeegenza fuoco! Emeeegenza fuoco!".

Ora la Mamma (con pompa di calore attiva e camino funzionante) sta riflettendo su un fatto: Babbo Natale ha portato a PF la caserma dei pompieri della Lego e ora LEI e' sempre piu' convinta che quello non fosse un regalo, ma un avvertimento bello e buono!!

giovedì 25 dicembre 2008

Merry Christmas



Buon Natale a tutti!
Dalla Mamma, Papà Ema e Piccolo Furfante

sabato 20 dicembre 2008

“CACCIO VIIIIA TUTTTI!!!” ovvero “Un venerdì mattina in casa P.”


La Mamma ha un risveglio lento. Lei è geneticamente così: fino alle 9.00 vive in uno stato di semi-incoscienza. Sembra sveglia, ma in realtà non lo è.
Quando aveva orari lavorativi rigidi, i colleghi sapevano che fino a quell’ora era inutile avvicinarla perché tanto non avrebbe proferito parola o, nei casi migliori, avrebbe dato una risposta random alle loro domande (erano comuni i discorsi surreali del tipo“Ciao Mamma, lo sai che oggi arriva il SuperMegaRevisoreResponsabile?” “No grazie, oggi il cappuccino lo prendo senza zucchero!”).
Con la flessibilità ed il precariato la Mamma ha pensato bene di organizzare la sua giornata a partire dalle 9.30 per la gioia di parenti, amici e colleghi.
La Mamma però non aveva tenuto conto di una cosa: Piccolo Furfante!!
LUI, come Papà Ema, ha un risveglio veloce (è attivo in meno di 10 nanosecondi da quando ha aperto gli occhi) e, sfruttando il fatto che la Mamma reagisce alla velocità di un bradipo, combina più marachelle in quell’ora (tra l’alzata dal letto e l’ingresso a scuolina) che in tutta la giornata.
La Mamma però barcolla, ma non molla: cerca, cioè, di tenere sotto controllo la situazione grazie ad una dose massiccia di caffeina ed un certo selfcontrol (come quando 2 giorni fa gridava “Alllloooorraaaa… la fiiiiniamoooo di lanciare i biscotti dal pianerottolo!”)

Così ieri mattina la Mamma era del tutto incredula quando ha sorpreso Piccolo Furfante intento (invece che a devastare macchinine lego o l'albero di natale) a riordinare, dentro il suo lettino, peluche, libri e giocattoli vari. La Mamma ha deciso di festeggiare l’inaspettata tranquillità del figlioletto con un’altra tazza di caffè e una bella dose di fondotinta da spalmarsi in faccia. Ma proprio mentre aveva le mani inzuppate di crema colorata, ecco riecheggiare …

Piccolo Furfante
“VVVVVIIIIIAAA…. FUUUORI DI QUIIIII!!”
La Mamma dal bagno: “Piccolo Furfante, amore dolce della Mamma, non urlare! Che succede??”
Piccolo Furfante: “VVVVVIIIIAAAA!!”
La Mamma decide di rimanere inchiodata allo specchio perché non sente nessun altro rumore oltre le urla disumane del figlio: “Ma che succede, amore?”
Piccolo Furfante con un tono di voce sempre più alto: “FUORIIII DI QUI!” Questa volta l’urlo è accompagnato da un tonfo.
La Mamma ora incomincia ad essere nervosa e a spalmarsi a casaccio il fondotinta: “PF che stai combinando??”
Piccolo Furfante “Via, Via e poi via!”
I tonfi ora sono molteplici.
Alla Mamma, che si precipita in camera con le mani sporche di crema e la faccia colorata a metà, si presenta una scena raccapricciante: tutti i giocattoli, che erano stati messi nel lettino, erano sparsi per terra e Piccolo Furfante, in piedi su detto letto con in mano un povero orsetto di peluche, intonava il suo grido di battaglia: “VIIIIIA… FFUUOOORIII DI QUI!”
La Mamma, atterrita, con un briciolo di lucidità domanda: “Ma cosa stai facendo? Cosa c’è che non va?”
Piccolo Furfante: “ CACCIO VIA TUTTI! Via, tutti via!”
La Mamma sempre più esterrefatta: “Ma perché li vuoi cacciare via? Che ti hanno fatto?”
Piccolo Furfante guardando incredulo la Mamma: “Io CACCIO VIA tutti, perché IO sono un CACCIATORE!!”

mercoledì 17 dicembre 2008

“Adesso sono…” ovvero “Il bucato in casa P.”


Durante il suo primo viaggio in America la Mamma è rimasta senza parole di fronte alla genialità di un’opera dell’ingegno umano.
No, non il Golden Gate! No, nemmeno L’Empire State Building!!
Ma LEI, la grande ed unica ASCIUGATRICE!! (sottofondo di trombe e una pioggia di fuochi d’artificio, please!)
Appena rientrata in Italia ha preteso ed ottenuto tale portento tecnologico che, da ormai 5 anni, troneggia nel reparto lavanderia.
La Mamma adora avere il bucato pulito (“Meno male!” direte voi), caldo e morbido come una torta appena sfornata.
Il piacere che prova la Mamma a maneggiare i capi appena venuti fuori dall’asciugatrice è immenso (scrivendo queste parole mi rendo conto che forse è arrivato il momento per la Mamma di uscire un po’ a divertirsi!!) e ha trasferito questa mania a Piccolo Furfante (e te pareva!). Così ieri pomeriggio…


La Mamma
con il suo bel mucchio di vestiti appena sfornati: “Piccolo Furfante vieni che mettiamo in ordine i panni!”
Piccolo Furfante, eccitatissimo: “SIIIIIIIIII…. aivooooo!”
La Mamma comincia a separare per categorie (la mamme separano sempre per categorie!!): “questo è di Papà Ema, questo è il golf della Mamma, questa è la tovaglia e va nelle cose di casa…”
Piccolo Furfante, con l’intera faccia immersa nel mucchio di vestiti“Mammmmaaaaa… posso autare te??”
La Mamma: “Certo, amore… passami i vestiti, ti va???!!”
Piccolo Furfante rovista nei panni e tira fuori una camicia di Papà Ema, se la mette in testa e ridendo esordisce con “Maaaamma, guada adesso sono Papà!!”
La Mamma, divertita dal gioco:”E’ vero sembri proprio Papà vestito così”
Piccolo Furfante è estasiato, abbandona la camicia e indossa una maglia della Mamma: “Maaaamma, adesso sono TU!!”
La Mamma ride mentre Piccolo Furfante prende un suo paio di pantaloni e se li infila in testa: “Maaaamma, adesso sono IOOOOO!”
La Mamma è sempre più divertita. Piccolo Furfante toglie i pantaloni, prende un asciugamano, se lo mette sulle spalle e comincia a correre per casa gridando: “ Guada Maaaama adesso sono…. Adesso sono…. Adesso sono… Adesso sono…”
La Mamma cerca di aiutare PF che sembra un giradischi rotto: “Cosa sei diventato adesso, amore?”
Piccolo Furfante, trionfante: “Adesso sono un ASIUGAMANOOOO!”

La Mamma rimane senza parole e corre a togliere dal mucchio di panni la biancheria intima: non vorrebbe mai e poi mai che Piccolo Furfante si trasformasse in un paio di mutande!!

venerdì 12 dicembre 2008

“Di piedi e di traffico!” ovvero “Una normale giornata di pioggia!”


La Mamma ha messo a punto una sua particolare teoria sul traffico che suona più o meno così: incontrare pazzi al volante è direttamente proporzionale alle cattive condizioni del tempo.
Detto più semplicemente: più il tempo fa schifo, più si incontreranno sulla propria strada dei pazzi furiosi che hanno il solo scopo di commettere le più nefande efferatezze!!
Così ieri mattina la Mamma si è messa al volante (per portare Piccolo Furfante a scuolina) e, poichè diluviava così tanto che neanche Noè si sarebbe azzardato ad uscire con la sua arca, era consapevole che avrebbe dovuto tenere gli occhi ben aperti, i riflessi ben pronti e sciorinare (per non turbare Piccolo Furfante) il suo nuovo lessico automobilistico fatto di “Perbacco! Corbezzoli! Caspiterina!”.

Dopo 10 minuti, la teoria della Mamma però cominciava a vacillare: tutti gli automobilisti che incontrava sembrava avessero fatto un corso accelerato di “Bon Ton”. C’era chi cedeva il passo, chi rispettava la precedenza, chi agevolava le emissioni, chi rispettava i semafori…
La Mamma cominciava a dubitare di sé con conseguenze catastrofiche sulla sua autostima nonché sulle sue ormai consolidate certezze!

Ma ecco che su una strada a 3 corsie (in cui le macchine di norma sfrecciano sugli 80/90 all’ora) spunta un pedone, anzi una pedona-donna che impavida attraversa la strada, correndo tra le corsie e zizzagando per evitare le pozzanghere. La Mamma, che sta sopraggiungendo a bassa velocità, la vede in lontananza e pensa: “To’ una pazza! OK la mia teoria è confermata!”, ma poi diventa cosciente del pericolo quando vede sfrecciare sulla sua sinistra una Mercedes Classe A.
La Mamma lancia un urlo disumano, Piccolo Furfante grida terrorizzato, la Mercedes Classe A frena ed evita per un pelo la tizia che, pallida come un cencio, raggiunge il marciapiede.
Piccolo Furfante continua a gridare: “MMMMAMMMA! ‘Ossssa susccesssso? MAMMMAAA!”. La Mamma riprende il controllo e con voce tranquilla (ma con il cuore a mille) risponde: “Niente, amore! Quella macchina stava tirando sotto un PEDONE… e la Mamma ha avuto paura che si potesse fare male!” Piccolo Furfante tira un sospiro di sollievo e rincuorato risponde: “Non ti peoccupae Mamma il mio PIEDONE sta bene!! ? ‘Uarda è qui!! (indicando la sua scarpa!)”

Meno male che c’è Piccolo Furfante nella vita della Mamma a sdrammatizzare le situazioni…

lunedì 8 dicembre 2008

Thanks!!


Ieri la Mamma, Papà Ema e Piccolo Furfante hanno passato una giornata davvero speciale in compagnia di zia Tisssiana e zio Marto.
Grazie di tutto (anche dell'ottima cena)!

A prestissimo e buon viaggetto natalizio a Parigi.

P.S.
Avete rischiato di ricevere una bella telefonata alle 3 di mattina: PF non faceva altro che ripetere ZZZZSSSIIIAAA.... MMMIIIAAAAA... IO TIO TODA!!!
Vergogna! Rovinare in questo modo il sonno di due poveri genitori...

sabato 6 dicembre 2008

“Alla ricerca di Nemo” ovvero “Una tranquilla serata in casa P.”


“L’hai trovato?”
“Macchè, non si trova!”
Un grido straziante si sente in sottofondo: “Neeemo…dove seeeei?”
“Ho guardato dappertutto, ma non si trova proprio! E’ scomparso!”
“Ma hai guardato tra gli altri pesci?”
Il grido si fa sempre più acuto: “Neeemo… dove seeei?”
“Certo…. Che ci ho guardato: è la prima cosa che ho fatto! Niente, nemmeno l’ombra”
“Accidenti… e adesso?”
“Neeeeemooooo… dove sei?”
“Dobbiamo trovarlo, ASSOLUTAMENTE!!”

No, non è uno spezzone tratto dal cartone “Alla ricerca di Nemo”, ma l’inizio di un incubo in casa P.
Il piccolo Nemo (riproduzione molto realistica di detto pesciolino, grande circa 5 cm, regalata a Piccolo Furfante dall’incauto nonno) è misteriosamente scomparsa. Senza Nemo, però, Piccolo Furfante non va a letto e ora (ore 21.00 circa di una tranquillo venerdì sera) per la Mamma e Papà Ema sono guai!!

Papà Ema
, inquisitorio: “Dove l’hai visto l’ultima volta?”
La Mamma: “Non lo so… ce l’aveva in mano 2 minuti fa! Gli ha lavato i denti e poi è scomparso!”
Piccolo Furfante, vagando per casa come un'anima in pena: “Neeeeemo… dove sei?”
Papà Ema, risoluto: “Quindi deve essere in bagno!”
La Mamma: “Ci ho già guardato…”
Papà Ema, disfattista: “Magari l’ha buttato nel water e ha tirato l’acqua”
La Mamma, scettica: “Ero con lui in bagno, me ne sarei accorta se tirava l’acqua!! Hai guardato invece nel congelatore?”
Papà Ema, perplesso: “Nel congelatore?”
La Mamma: “Si, insieme ai Findus. Di solito va per associazione! Quindi: Findus- pesce- Nemo!”
Piccolo Furfante, sempre più disperato: ““Neeeeemo… dove sei?”
Papà Ema: “Niente! Non è nel congelatore… e nemmeno nel forno!”
La Mamma, mentre smantella la cameretta: “Cavolo! Nel contenitore della roba da lavare?”
Papà Ema: “Ma non andava per associazione?”
La Mamma: “Beh, non sempre… Comunque TU guardaci!”
Papà Ema, sbuffando: “Sempre a me toccano i lavori “sporchi”
Piccolo Furfante; tra i singhiozzi:“Neeeeemo… dove sei?”
Papà Ema: “Nulla!”
La Mamma, esultante: “TROVATO!”
Piccolo Furfante, riabbracciando il pesce: “Nemooooooooooo!”
Papà Ema, incredulo: “Dov’era?”
La Mamma, pacata: “Nell’umidificatore della camera: Sguazzava tranquillo nell’acqua calda!” e con tono un po’ seccato rivolta a PF:“Perché l’hai messo lì???”
Piccolo Furfante: “Nemo nell’ Acccquarrio!”
Papà Ema, padre orgoglioso: “Però, è intelligente nostro figlio!!”

La Mamma era indecisa, dopo aver perso 1 ora a rovistare per casa, se immergere nell’Acccquarrio solo il figlio o anche il padre!!

martedì 2 dicembre 2008

“Oh jingle bells, jingle bells...” ovvero “Il Natale, la Mamma e il Signor Freud”


Ragazzi è dura essere mamme a Natale!!!
Alla scuolina (asilo) di Piccolo Furfante tutto è pronto per la festa di Natale e i bimbi sono eccitatissimi sia perché incontreranno il loro Mito (Babbo Natale) sia perché canteranno ai genitori (nonni, zii, fratelli, sorelle, cugini e parenti tutti!) la canzoncina che hanno diligentemente imparato.
E fin qui sarebbe tutto tranqui, se non fosse che Piccolo Furfante ha preso la cosa troooooppppo seriamente e, adesso, passa interi pomeriggi fingendosi una carrozza del treno di Babbo Natale e cantando a squarcia gola “Jinnel belllls, Jinnel belllls, Jinnel belllls... (Jingle bells, Jingle bells, Jingle bells)...” (N.B. Per la gioia della Mamma ripete solo questa frase! ARGH!).
La Mamma (che notoriamente ama il periodo natalizio e che ammorba chiunque con le canzoni di Natale) ieri stava dando fuori di matto dopo aver passato ben 3 (DICO 3!!) ore a sentire il suo Andrea Bocelli in miniatura dare il meglio di sé!

Freud affermava che si è spinti alla ripetizione per elaborare psichicamente un evento che ha avuto un forte impatto emotivo nel tentativo di ripetere il trauma vissuto e cercare di eliminarlo.

Che dite, devo preoccuparmi?