mercoledì 29 ottobre 2008

Piove, piove… la gatta non si muove… Ovvero “Un giornata tipo nella nostra piovosa cittadina”


E beata la gatta che non si muove…
Sarebbe piaciuto anche a me starmene tutto il giorno sotto le coperte a leggere un bel libro, sorseggiando una tazzina di cioccolata calda. Con ‘sto tempo da lupi!

E invece eccomi qui presa in mille e una cosa.

La mia giornata è iniziata alle 6.23 quando Piccolo Furfante ha deciso che era ora di alzarsi. (Vigliacco: si sveglia presto solo quando Papà Ema è via per lavoro!!)

Dopo 10 minuti buoni di coccole, ricatti e ninna nanne, finalmente decide di richiudere gli occhi e dormire (LUI) fino alle 8.00, mentre IO, ormai irrimediabilmente sveglia, fisso il soffitto e ascolto la pioggia cadere. Un mio minimo movimento, anche impercettibile, risveglierebbe Piccolo Furfante e quindi è meglio respirare piano, fissare il nulla e canticchiare la famosa canzoncina “piove, piove, la gatta non si muove…”

Quando si sveglia Piccolo Furfante è attivo in 10 nanosecondi e in 10 minuti netti è “collazionato” (si è ingurgitato cioè 300 ml di latte freddo (GUAI SCALDARLO!!), 2 biscotti e un pezzo di pane), ha ridotto la cucina in una discarica pubblica, si è vestito in qualche modo e cerca di pettinarsi per uscire. Il tutto accompagnato da un dolce sottofondo di lamentele (“MAMMAAA, latte scooootttaaa), mugugni (“tataatatata…” ) e racconti incomprensibili della nottata appena trascorsa (“treno, zio marcy, lupo buono..”). La mamma ci mette un po’ a carburare (ecco perché di solito ci pensa Papà Ema!), ma oggi, vista l’assenza del papà, deve essere attiva e pimpante in men che no si dica!

Così alle 8.15 mamma e Piccolo Furfante sono già fuori di casa diretti verso la “scuolina” (leggi: NIDO) e la scelta si fa ardua: automobile o canoa?
Piove talmente tanto che l’idea di salire in auto, mettere in moto, fare tutto il tragitto accompagnata dal rumore dei tergicristalli (Gnip, Gnip, Gnip…), cercare di spannare il vetro appannato mettendo il riscaldamento a manetta, mi deprime!
Forse prendere la canoa di Papà Ema chiusa in garage non sarebbe una cattiva idea?
Ed ecco che improvvisamente ricomincio, senza accorgermene, a cantare quella fastidiosa canzoncina “Piove, piove, la gatta non si muove…”

OK! Coraggio: saliamo in macchina e …
domani è un altro giorno……… di pioggia!!

P.S.
Questo breve racconto lo dedico a Papà Ema, beatamente al caldo sotto il sole californiano!! E non dire che stai lavorando?????!!!

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