sabato 1 novembre 2008

“Halloween e il Fungo magico” ovvero “Come ti “smonto” la mamma!”


Luogo: Pomeriggio piovoso, Mamma e Piccolo Furfante sono un po’ annoiati e hanno tanta voglia di divertirsi.

Premessa: La Mamma per rallegrare un po’ il pomeriggio passato in casa ed iniziare i preparativi della festa di Halloween che si terrà settimana prossima (al rientro di papà Ema) decide di giocare al gioco dei travestimenti.
In un grande cestone ha accumulato tanti vestiti da indossare per poter giocare un po’ con la fantasia: c’è un vestito da cane,il cappello di zorro, le orecchie da Easter Bunny, un cappello da strega e le orecchie di Minnie…

La Mamma è agghindata con un cappello e delle alette da fatina color rosa confetto ed impugna una bacchetta magica. Svolazza leggiadra (come un elefante in tutù) per tutta la casa.
Piccolo Furfante è vestito da dinosauro con un costume verde a pallini gialli fosforescenti e lancia terrificanti urla per rivendicare il proprio territorio

La Mamma
sventolando la sua bella bacchetta pronuncia (con un certo compiacimento) le parole magiche: “Ora la tua Fata Madrina ti trasformerà in qualsiasi cosa tu voglia!” Segue assolo sul tema di “Salacadula…”
Piccolo Furfante guarda esterefatto la Mamma ed esclama perplesso: “Mamma no ‘tina (Fatina), FUNGO!”
La Mamma dà un’occhiata al suo travestimento, nel dubbio di aver sbagliato costume, e forte delle sue conoscenze in materia (Un fungo non porta certo un cappello rosa a stelline argentate e delle ali trasparenti !!) afferma: “No tesoro, la Mamma è proprio una Fatina. Guarda qua: ha le alette rosa, il cappello fatato e la bacchetta magica!”
Piccolo Furfante contro ogni evidenza: “NO! Mamma FUNGOOOO!”
La Mamma è visibilmente contrariata e decide di accrescere le competenze di suo figlio. Pensa, infatti, tra sè: “Se gliela dò vinta, crescerà pensando che i funghi si vestono da fatine! A scuola sarà additato come “il bambino che pensava che le fate erano dei funghi!” Giammai!
Presa dalla crociata educativa, la Mamma afferra il libro "100 e 1 favola" e va, sicura, al racconto di Cenerentola. Poco dopo esclama soddisfatta, sventolando sotto gli occhi del figlioletto l’immagine della Fata Madrina: “Vedi tesoro, questa è la Fata Madrina di Cenerentola, quella che esaudisce tutti i suoi desideri! Osservala bene, attentamente: ha due alette, il cappello e la bacchetta magica come la tua Mamma. Quindi la mamma non è vestita da fungo, ma da FATA MADRINA!!”
La Mamma si congratula con se stessa: spiegazione chiara, lineare e con tanto di dati oggettivi (immagine della Fata dimensioni 10x15 cm). Certo, non è così in sovrappeso come la Fata Madrina di Cenerentola, ma ha quei 2/3 chili in più che le vengono in aiuto.
Piccolo Furfante, guarda il disegno, scruta la mamma e afferma con tranquillità serafica: “Mamma no ‘tina, FUNGO!”
La Mamma ora ha due possibilità:
OPZIONE 1: incaponirsi ed iniziare una discussione snervante che sa già persa in partenza: è conscia,infatti, che NON riuscirà MAI a far cambiare idea al suo amato figlioletto!
OPZIONE 2: accontentarlo, nella consapevolezza che l’essere additati come “il bambino che pensava che le fate erano dei funghi” non è poi così male. Poteva andare anche peggio!!

La Mamma
sceglie, vigliaccamente, la seconda opzione: “OK, Tesoro! Ora il tuo FUNGO MAGICO ti trasformerà in qualsiasi cosa tu voglia!” Segue assolo sul tema di “Salacadula…”

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