martedì 11 novembre 2008

“Ho udito cose che voi umani…” ovvero “Come Piccolo Furfante riesce a spaccarci i timpani”


Premessa: Piccolo Furfante ha da giorni l’ossessione della musica. Ama, cioè, produrre e riprodurre suoni di qualsiasi natura, utilizzando qualsivoglia oggetto gli capiti tra le mani (cucchiai, scarpe, libri, macchinine, mestoli…), ignorando di proposito gli strumenti musicali giocattolo (forse perché producono suoni troppo armoniosi! Lui, NATURALMENTE, è un musicista post-moderno estremo!!!).

Mamma e Papà Ema, consci del fatto che trattasi solo di una fase di sviluppo (o almeno lo sperano!), vanno in giro per casa con i tappi per le orecchie. Passano, inoltre, il poco tempo libero a chiedere scusa ai poveri vicini di casa e a nascondere qualsiasi oggetto che possa diventare un possibile strumento nelle mani del loro amato pargoletto.

Detto questo, ieri pomeriggio…

Protagonisti: Nonno Gianni comodamente seduto sul divano a leggere il giornale, Nonna Carla e Piccolo Furfante in camera a giocare “a cucinare”.
Voce Narrante: La Mamma che sembrava lavorasse, ma che in realtà era ben vigile…


Nonna Carla: “E ora che cosa prepariamo di Buono, Piccolo Furfante?”

Piccolo Furfante: “Pizza, nonna… Grande piiiiizza!!”

Nonna Carla
,ignara del pericolo: “Che bella idea, avevo proprio voglia di una bella pizza. Però ci serve una pentola adatta per cucinarla!?”

Piccolo Furfante
“Vado prendere IO!” e corre al contenitore dei giochi, dove la Mamma ha nascosto sotto Kg di giocattoli le pentole di alluminio (regalo del Natale scorso, quando la Mamma era ignara di avere un figlio musicista!).

Piccolo Furfante
con in mano una decina di contenitori “Ecco nonna…. Tutte pentole prese io!” e rovescia il tutto rumorosamente a terra!
Gli occhi gli si illuminano improvvisamente…

Nonna Carla
, ancora all’oscuro di avere creato un mostro “Dai Piccolino, incominciamo a cucinare la pizza!”

Piccolo Furfante
prende due pentole in mano e comincia a sbatterle tra loro con foga, producendo rumori mai uditi prima…
Il frastuono è assordante: coperchi e pentole incominciano a scontrarsi tra loro. Un fracasso indicibile!!

Nonna Carla
, improvvisamente realizza di aver dato sfogo agli istinti musicali del nipotino e cerca di arginare: “Ma che bravo… però prova a fare musica un po’ più piano!” - “No, non sbattere le pentole sul muro! No, nemmeno sul mobile va bene!!”

Piccolo Furfante non demorde! Il chiasso aumenta!

Nonna Carla, gioca allora un’altra carta: “Prova a far sbattere due coperchi tra loro! Bravo così… visto che bel suono produci!”

Non è che si possa proprio definire musica, ma per lo meno Nonna Carla è riuscita a rendere il rumore più contenuto e sopportabile.

Nonna Carla
ha ora bisogno di due cose:
1) far riposare un attimo le sue orecchie
2) distrarre Piccolo Furfante per nascondere pentole e pentolini

Grazie all’esperienze maturata negli anni, se ne esce con : “Piccolo Furfante, amore della tua nonna, vai da nonno Gianni a fargli vedere come sei bravo a suonare!”

Piccolo Furfante non se lo fa ripetere due volte, corre in soggiorno sbattendo allegramente i coperchi “NOOOONNNNNO… Io bravvvoooo: Suuooono!”

Nonno Gianni preso alla sprovvista e stordito dal fracasso: “Sei proprio bravo! Cosa suoni: I PIATTI???

Piccolo Furfante, smette di suonare e tutto risentito: “NO NONNO!! IO SUONO LE PENTOLE!!”


…Beata innocenza!!!

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